La ricetta della qualità

La storia della famiglia Varnelli, socia BCC

Qual è l'ingrediente segreto che rende il Varnelli così apprezzato dai consumatori d'Italia e del mondo?

Quando l’anno scorso spedimmo la prima fornitura di prodotti in Canada, dissi ai nostri collaboratori che quella spedizione era l’ennesimo traguardo emblematico di un percorso iniziato quasi 150 anni fa ed arricchito ogni giorno di nuovi contenuti, di tanto comune impegno. Da Toronto avevano scritto nelle Marche proponendo di importare l’Amaro Sibilla, per soddisfare le richieste di illustri professionisti affascinati da quel prodotto premium degustato negli Stati Uniti. Dal 1868 al 2014, dai Monti Sibillini al Nord America della sofisticata mixology contemporanea.

 

La storia

Tre sorelle – Gigliola Simonetta, Mari Donatella ed io, Orietta Maria – con nostra madre Elda: dal 1975, dopo la scomparsa di nostro padre Girolamo, siamo alla guida della Distilleria Varnelli nata nel 1868 alle pendici dei Monti Sibillini. L’azienda fu fondata dal nostro bisnonno Girolamo, appassionato erborista che, dalla presenza sui monti di erbe e radici dotate di proprietà benefiche, trasse l’ispirazione per un amaro pensato come rimedio medicamentoso, un antimalarico ed antifebbrile per i pastori nei periodi della loro transumanza fra i Monti Azzurri cari a Leopardi e la Maremma toscana. Era l’“Amaro Sibilla”, a cui il bisnonno attribuì un nome immediatamente evocativo del territorio, in omaggio alla profetessa Sibilla che leggende narrano vaghi intorno a luoghi in cui lo stesso Girolamo viveva.

A nostro nonno Antonio si deve invece, agli inizi del ‘900, l’ideazione del Varnelli anice secco speciale, legato alle tradizioni locali ed alla cultura Mediterranea delle bevande anisate, premiato già nel 1950 con la Medaglia d’Oro all’Esposizione Nazionale di Vini e Liquori.

 

 

"Il marchio è un contenitore di valori a cui ispirare ogni giorno il proprio modo di fare impresa".

- Orietta Maria Varnelli

Tale padre, tale figlie

Nostro padre Girolamo, erborista come il nonno e geniale precursore di teorie applicate al marketing ed alla comunicazione, credeva nell’importanza del marchio come primario elemento distintivo dell’azienda, come contenitore di valori a cui ispirare ogni giorno il proprio modo di fare impresa nel rispetto dei diversi portatori d’interesse.

Dedicò la propria vita alla promozione del Varnelli, avendo intuito il potenziale di un prodotto che nel tempo è arrivato ad identificare il brand e dando decisivo impulso verso l’affermazione come Sovrano Correttivo del Caffè.

Di nostro padre si ricordano la moderna visione della gestione d’impresa, il suo essere antesignano nell’attenzione alla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, la tesi di laurea sulla “Pubblicità” discussa nel 1949, con teorie proprie del pensiero economico d’oltreoceano, estremamente innovative e perfino sconosciute nel contesto europeo….

…Ma nostro padre è ricordato anche per le sue qualità umane che lo rendevano sinceramente e profondamente vicino alla gente fra cui era nato, in quei luoghi che tanto amava. Da lui, come dal nonno e dal bisnonno, abbiamo ereditato la convinzione che un’azienda non sia solo di chi ne abbia la proprietà: è patrimonio dell’ampia comunità che con l’azienda interagisce a vario titolo ed i cui destini anche da essa dipendono.

 

 

Il rapporto con la BCC

La BCC fa parte integrante di questa comunità: ispira la propria azione agli stessi valori che ci guidano nel nostro fare impresa come famiglia. Fu spontaneo per noi decidere di esserne socie. Sentiamo di condividere le medesime finalità, operando con spirito di servizio verso il territorio ed il suo sviluppo sostenibile, mantenendoci sempre disponibili ogni qualvolta sia richiesto impegno e sostegno in iniziative che contribuiscano alla valorizzazione dell’intera area.

 

"Abbiamo ereditato la convinzione che un’azienda sia patrimonio dell’intera comunità".

- Orietta Maria Varnelli

Tornare alle radici

Le specie da cui il bisnonno trasse ispirazione per l’Amaro Sibilla – Genziana Lutea e Genziana Dinarica -da anni sono protette e non se ne effettua più la raccolta sui Monti Sibillini. Come altre aziende liquoristiche e farmaceutiche, anche noi ce ne riforniamo presso fornitori autorizzati a raccoglierle in alcune aree delle Alpi, ma è nostro interesse tornare alle radici provenienti dall’habitat locale, con l’ulteriore obiettivo di farne un’opportunità per l’economia rurale montana intorno ai Sibillini. Per questo, da anni abbiamo avviato un confronto con il Parco Nazionale dei Monti Sibillini, con le associazioni degli agricoltori, con gli enti locali e con l’Università di Camerino, puntando ad introdurre la coltivazione di genziana ed a fare anche di ciò un progetto condiviso con una più ampia comunità, la stessa che già ci fornisce il meraviglioso miele millefiori pensato dal bisnonno come dolcificante del suo elisir.

 

"il nostro lavoro deve contribuire allo sviluppo sostenibile dell’intero territorio".

- Orietta Maria Varnelli

Fare impresa in provincia

Anche i luoghi plasmano caratteri: di me dicono che sono tenace perché nata sotto il Monte Bove e di certo la Distilleria Varnelli trae dalla cultura e delle tradizioni locali i propri tratti identitari distintivi.

Talvolta si pensa che i territori decentrati siano svantaggiati per fare impresa, in virtù di presunte difficoltà di carattere logistico. Noi non abbiamo mai avvertito questo limite. Viceversa, riteniamo che vivere e lavorare qui sia un privilegio ed un vantaggio, per la qualità della vita che si traduce anche in qualità de lavoro per tutti noi, dunque in solide basi per un’azienda con profonde radici locali ma dinamicamente proiettata nel mondo. Bello operare ogni giorno in una sede immersa in un contesto paesaggistico di inestimabile pregio. Fondamentale essere parte di una comunità caratterizzata da alti livelli di coesione sociale, in cui anche il nostro lavoro deve contribuire allo sviluppo sostenibile dell’intero territorio. Viviamo ciò come responsabilità, come valore tramandato attraverso le generazioni che ci hanno precedute.

 

A cosa dobbiamo il successo?

I nostri estimatori apprezzano la qualità dei nostri prodotti derivante da scrupolosi processi artigianali di lavorazione rimasti immutati nel tempo. Attribuiscono valore al nostro rispetto della tradizione che si è sempre coniugato con progressivi investimenti in innovazione, consentendo all’azienda di seguire l’evolvere degli stili di vita e di consumo pur rimanendo coerente con le proprie radici.

Da quasi 150 anni la nostra famiglia dedica responsabilità, impegno e passione al fare impresa, coltivando il senso della comunità e condividendo il percorso con i collaboratori succedutisi nel tempo, prezioso patrimonio di competenze, esperienza, sentimento di appartenenza.

 

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