Le Lumìe di Sicilia

La storia di Emanuele, chef e cliente BCC

Un giovane chef con l'ambizione di aprire un ristorante. Di quali ingredienti avrà bisogno per realizzare il suo sogno?

Sono testardo e credo nelle cose che faccio. A 26 anni ho deciso di aprire un ristorante per realizzare il mio sogno. E anche un po’ per rabbia: per dimostrare che i giovani possono farcela, valorizzando un territorio pieno di potenzialità che non vengono sfruttate.

Nel ristorante “Le Lumìe” a Marsala propongo i piatti della tradizione siciliana rivisitati in chiave moderna: attraverso la mia cucina cerco di trasmettere la passione per questo lavoro e questa terra.

 

Le Lumìe: l’odore della Sicilia

Fuori dalla Sicilia pochi conoscono il significato del nome del ristorante. Le Lumìe sono piccoli agrumi, tipici di qui ma ormai quasi scomparsi, che hanno dato il titolo a una commedia di Luigi Pirandello. Ho scelto questo nome per mettere un po’ di sicilianità non solo nei miei piatti, ma anche nel nome del mio ristorante.

La cucina nel sangue

Quando guardo gli ingredienti inizio a fantasticare, a immaginare i piatti che potrei inventare.
Questa passione ce l’ho da quando ero piccolo: mia madre mi racconta che ero sempre in cucina, a giocare tra le pentole.
Finite le scuole medie ho scelto di frequentare l’alberghiero e dopo ho cominciato a lavorare facendo la stagione estiva a San Vito Lo Capo. Partecipare alle trasmissioni televisive mi ha dato una bella spinta per farmi conoscere, e il coraggio di realizzare il mio sogno: aprire un ristorante.

 

 

Una banca a misura d’uomo

Oggi per un giovane mettersi sul mercato è una pazzia. Non è facile accedere al credito necessario per aprire un’attività propria.

Sono diventato cliente della BCC perché stavo cercando un finanziamento per ristrutturare la vecchia casa estiva di famiglia e trasformarla nel ristorante. Quando ho chiesto un finanziamento in BCC, in una giornata mi hanno dato una risposta. In BCC non ho trovato le lunghe procedure di una grande azienda. Ho trovato persone interessate che hanno creduto in me e nel mio progetto.
Così sono riuscito a trasformare la casa in un piccolo ristorante di soli 36 posti, ma con una vista unica sul mare e sulle Egadi.

"L’ingrediente segreto di una buona impresa è la passione. Di quella ce ne vuole veramente tanta".

 

Un passo per volta

Il ristorante è un progetto a lungo termine: non dico mai che ce l’ho fatta, dico sempre che continuo a farcela. Ho capito che stavo lavorando bene quando ho iniziato a ricevere ottime recensioni da parte di molte guide gastronomiche famose. È stata una bella soddisfazione vedermi assegnare una chiocciola Slow Food dopo solo due anni di apertura del ristorante.

In questi ultimi tempi si sente molto parlare di Slow Food e di cucina sostenibile. Per me l’attenzione agli ingredienti, la scelta di materie prime di qualità è sempre stato il modo giusto di lavorare. Tanto che ho incominciato a fare l’orto nel terreno nel terreno vicino al ristorante, con l’aiuto di mio padre. Ora l’80% dei miei prodotti viene dall’orto: a volte capita che i clienti in sala mi vedano uscire dalla cucina per andare nell’orto a prendere le erbe e le verdure… altro che KM 0!

Voglio continuare a fare bene ogni giorno. E investire sempre di più sull’azienda, per far conoscere a sempre più gente le eccellenze della mia terra. Anche a chi vive qui: spesso non fa caso alle bontà che ha.

 

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