Fuori dal letargo

La storia di Carlo, giovane socio BCC

Una società cooperativa - nata per dare lavoro a ragazzi con disabilità - fiorisce grazie all'energia di nuovi soci: i giovani soci di una BCC.

Avviare una cooperativa era un desiderio sentito da molti di noi. Siamo ragazzi della provincia di Roma, e proveniamo da ambienti e formazioni diversi. Ma come giovani soci BCC condividiamo i valori della mutualità e del movimento cooperativo. Quando Sandra ci ha proposto di entrare in Cooprimavera non ci sembrava vero: non potevamo farci sfuggire quest’opportunità!

 

Un inizio difficile

Nonostante il successo di oggi, Cooprimavera stentava a partire. La cooperativa è la naturale evoluzione dell’Associazione Primavera, un’associazione impegnata a organizzare attività ludiche e formative per ragazzi con disabilità. È stata fondata nel 2006 dai genitori di ragazzi disabili per dare una prospettiva di lavoro ai loro figli, ormai non più adolescenti.

La cooperativa non riusciva a trovare un progetto appropriato per iniziare l’attività. Sandra, una dei responsabili, ha cercato “nuove energie” per rilanciarla. E ha pensato a noi, il club giovani soci della BCC “Giuseppe Toniolo”.

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I primi passi

Abbiamo avviato alcune iniziative con interlocutori pubblici e privati nel campo dell’igiene ambientale e della manutenzione del verde. Grazie all’attività di consulenza della BCC “Giuseppe Toniolo“ abbiamo capito che la nostra offerta poteva funzionare e ci poteva essere spazio per Cooprimavera sul mercato. La BCC ha creduto in noi, tanto che è stata una dei nostri primi clienti per i servizi di igiene ambientale.

"La sfida: avviare una cooperativa giovanile competitiva sul mercato, senza dimenticare il valore del mutualismo".

- Carlo, presidente Cooprimavera e socio BCC

Con la trasformazione nel 2013 in cooperativa di tipo A, abbiamo avviato anche progetti in ambito socio sanitario, in particolare nell’assistenza domiciliare. Nei primi mesi del 2014 abbiamo pensato a un modo di rivalutare il nostro territorio: una fattoria sociale su terreni abbandonati. Abbiamo affittato un terreno abbandonato e lo abbiamo bonificato da soli. Adesso è adatto alle coltivazioni, e la nostra produzione agricola potrà essere collocata nei mercati della zona.

 

 

L’ambizione non ha età

Oggi abbiamo 10 soci che lavorano, mentre altri 7 contribuiscono come soci volontari. E il consiglio di amministrazione è costituito da tutti under 30. Nei prossimi anni vogliamo sviluppare percorsi formativi e lavorativi che consentano ad un numero maggiore di soci svantaggiati di lavorare.

La sfida che abbiamo raccolto è quella di creare una realtà imprenditoriale giovanile in grado di posizionarsi sul mercato in modo competitivo. Ma con un occhio di riguardo per la condizione dei soci svantaggiati. E ci stiamo riuscendo.

 

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