2017 Anno Internazionale del Turismo Sostenibile per lo Sviluppo

Quando partiamo per un viaggio, in valigia, oltre a scarpe comode e ad una macchina fotografica, non devono mancare: rispetto, consapevolezza, responsabilità.

La 70°Assemblea Generale sullo Sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite ha proclamato il 2017 Anno Internazionale del Turismo Sostenibile. Una scelta che rientra negli obiettivi della nuova Agenda 2030 ed in una programmazione di sviluppo economico in cui il turismo riveste un ruolo decisivo per il futuro del nostro Pianeta.

di Erika Facciolla (TuttoGreen)

Oggi parliamo di un viaggio. Non un viaggio qualsiasi, ma uno di quei viaggi in cui, in valigia, oltre a scarpe comode e ad una macchina fotografica, non dovranno mancare tre cose ancora più importanti: rispetto, consapevolezza, responsabilità.

Sì, perché occorre trasformare il viaggio da semplice turismo ad un’esperienza che rispetti il luogo che si visita, le sue tradizioni e la sua cultura. Che sia consapevole del valore delle persone che s’incontra, senza sfruttarle, e dandogli un ritorno economico diretto. E che sia responsabile verso l’ambiente, senza distruggere le risorse naturali e le comunità locali, sostenendone la crescita economica.

Ognuno di noi è chiamato a dare il suo contributo, a fare un passo in avanti verso un cambiamento culturale dell’idea stessa di turismo. Che poi è solo il punto di partenza in vista di un obiettivo comune ben più importante: un modello economico basato sullo sviluppo sostenibile, di noi tutti e del nostro Pianeta.

"Il turismo ha il compito di diffondere consapevolezza del grande patrimonio ambientale e culturale che abbiamo e nel favorire un miglior apprezzamento dei valori intrinsechi delle diverse culture, contribuendo alla pace nel mondo".

Per questo l’ONU ha dichiarato il 2017 l’Anno Internazionale dedicato al Turismo Sostenibile, nell’ambito del quale questo cambiamento dovrà cominciare a delinearsi, attraverso interventi e iniziative condivise. La risoluzione adottata dalle Nazioni Unite ha riconosciuto, infatti, l’importanza del turismo internazionale nel “diffondere consapevolezza del grande patrimonio ambientale e culturale che abbiamo e nel favorire un miglior apprezzamento dei valori intrinsechi delle diverse culture, contribuendo così al rafforzamento della pace nel mondo”.

Tale riconoscimento si ricollega ai temi già enunciati dalla Conferenza sullo Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite durante il Summit Rio+20 in cui tutti i rappresentanti delle Nazioni partecipanti hanno sottolineato come il turismo ‘ben gestito e ben progettato’ possa contribuire in maniera determinante alle tre dimensioni dello sviluppo sostenibile (sostenibilità ambientale, sostenibilità economica, sostenibilità sociale) e creare occupazione.

In linea con questi presupposti anche le misure e i finanziamenti stanziati dall’Unione Europea con il progetto Europa 2020, dovrebbero innescare tale cambiamento nel Vecchio Continente.

 

Ma come si fa turismo sostenibile?

Viaggiare non significa solo muoversi da un punto di partenza ad uno di arrivo per un periodo breve o lungo che sia. Il viaggio è l’occasione migliore per vivere un’esperienza, scoprire luoghi, persone, paesaggi diversi e catturarne la vera essenza. Dal mezzo di trasporto che scegliamo, a quello che decidiamo di mettere in valigia, ogni piccola azione ha una ricaduta sull’ambiente con cui entriamo in contatto.
Quanto più rispettoso e consapevole sarà il viaggio, tanto più il nostro modo di fare turismo sarà sostenibile sia per il territorio che per la sua cultura e la sua storia.
Intorno a noi ci sono luoghi di una bellezza che solo la Natura può rendere tanto perfetta. Ecco perché sempre più spesso scegliamo di visitare posti non costruiti artificialmente dall’Uomo ma disegnati da Madre Natura.
E a volte non è necessario andare lontano per trovarli. Tra parchi naturali, percorsi naturalistici nei boschi, aree protette e gite in campagna, il nostro Paese offre già quanto di più meraviglioso si possa immaginare per fare turismo sostenibile. Ed è nostro compito riscoprire tanta bellezza, farla apprezzare a chi ancora non la conosce e difenderla con determinazione.
E allora, se nel 2017 decideremo di partire alla loro scoperta, prima di iniziare il viaggio adottiamo scelte consapevoli e responsabili per trasformare quell’esperienza in un momento di crescita culturale, oltre che di divertimento.

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Durante il viaggio rispettiamo gli usi, le tradizioni, i valori e i territori delle comunità che ci ospitano e mettiamoli al centro del percorso intrapreso.

Dopo il viaggio lasciamo perdere fronzoli e souvenir e portiamoci a casa ricordi ben più preziosi. Condividiamo la nostra esperienza di ‘turismo responsabile’ per contagiare altri viaggiatori. Il 2017 è l’anno giusto per condividere conoscenze, storie, idee e soluzioni in tema di eco-turismo.

Dal dire al fare, a volte, c’è di mezzo un mare di abitudini a cui non tutti riescono a rinunciare. Cambiare costa fatica, così come correggere il proprio modo di concepire una vacanza o una semplice gita. Ma quali sono le pratiche virtuose che ogni viaggiatore dovrebbe mettere in atto per diventare un eco-turista? Forse non esiste un vero e proprio decalogo, ma di sicuro ci sono scelte e comportamenti adottabili migliori di altri. Ecco da dove iniziare:

  • Per gli spostamenti di lungo raggio prediligere il treno evitando, se possibile, l’aereo. Il trasporto aereo, infatti, è responsabile del 10% delle emissioni di anidride carbonica globali. Per i piccoli spostamenti meglio la bici all’automobile, i mezzi pubblici oppure… i piedi! Bisogna applicare quanto più possibile un concetto di mobilità sostenibile che riduca l’impatto ambientale della vacanza.
  • Per i souvenir scegliere prodotti artigianali locali o specialità enogastronomiche fatte in casa. In questo modo si sosterrà l’economia della comunità ospitante e si valorizzerà il territorio.
  • Per mangiare e dormire scegliere agriturismi e ristoranti biologici, magari certificati, o comunque hotel che abbiano a cuore la sostenibilità ambientale.
  • Per le escursioni farsi accompagnare da guide locali. In questo modo sarà possibile apprezzare maggiormente la storia, i costumi e le tradizioni del luogo visitato e della sua popolazione.
  • Sperimentare almeno una volta il cicloturismo, il campeggio, l’escursionismo e tutte quelle attività che ben si adattano all’ idea di eco-vacanza.
  • Durante il cammino, non sporcare e non lasciare rifiuti in giro. Usare sempre la raccolta differenziata per smaltirli, esattamente come si fa a casa.
  • Condividere l’esperienza di viaggio con quante più persone possibili in modo da stimolare e inspirare altri potenziali eco-viaggiatori.

E per fare in modo che la vostra storia giunga ad una platea ancora più vasta, utilizzate anche la piattaforma disponibile sul sito www.tourism4development2017.org dove è possibile leggere tante altri esempi di condivisione in grado di contribuire al raggiungimento dei famosi SDGs (Sustainble Development Goals).

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Verso un nuovo modo di fare turismo

L’obiettivo di questo viaggio così speciale a cui siamo invitati a partecipare è individuabile su tre livelli che sono anche i tre OSS (Obiettivi di Sviluppo Sostenibile) individuati nell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile adottato dall’Assemblea:

  • Promozione di una crescita economica duratura, inclusiva e sostenibile
  • Promozione di modelli di consumo e produzione sostenibili
  • Salvaguardia degli oceani, mari e risorse marine per uno sviluppo sostenibile

"I grandi cambiamenti, del resto, partono dalla condivisione, dal coinvolgimento e dalla partecipazione di più persone ad iniziative tangibili".


Nel 2017 l’Organizzazione Mondiale del Turismo (l’agenzia specializzata designata dalle Nazioni Unite per la promozione del Turismo Sostenibile) si occuperà di organizzare e attuare questi obiettivi in collaborazione con i governi, le organizzazioni pertinenti del sistema delle Nazioni Unite, le organizzazioni internazionali e regionali e tutti gli altri soggetti coinvolti nel progetto. #IY2017 è l’hashtag creato per promuovere e condividere su larga scala il turismo sostenibile in 5 settori chiave:

  1. Crescita economica inclusiva e sostenibile
  2. Inclusione sociale, occupazione e riduzione della povertà
  3. Efficienza delle risorse, tutela ambientale e clima
  4. Tutela dei valori culturali, delle diversità e del patrimonio
  5. Comprensione reciproca, pace e sicurezza

I grandi cambiamenti, del resto, partono dalla condivisione, dal coinvolgimento e dalla partecipazione di più persone ad iniziative tangibili. Oltre ai nobili propositi espressi a parole, occorre far propri i principi fondamentali dell’eco-turismo e applicarli in tutti i contesti possibili. Come viaggiatori del mondo, ciò deve tradursi in fatti concreti dove il rispetto dell’ambiente, delle culture locali, delle cose e delle persone siano al centro di una nuova coscienza ben radicata nel nostro spirito di (eco) viaggiatori.

 

Perché il turismo?

"il turismo è la principale attività economica del Mondo, capace di muovere flussi di miliardi di persone e movimentare merci e capitali in tutto il Globo".

Economy, Ethics, Environment (economia, etica, ambiente): è la regola delle tre “E”, di concezione anglofona, alla base del moderno concetto di turismo sostenibile. Oggi, infatti, il turismo è la principale attività economica del Mondo, capace di muovere flussi di miliardi di persone e movimentare merci e capitali in tutto il Globo.
L’industria del turismo può contare su milioni di lavoratori e su un giro d’affari secondo solo a quello generato dal petrolio. Ogni anno 5 miliardi di persone si spostano da un paese all’altro per ragioni turistiche e questi numeri sono destinati a crescere in maniera esponenziale.

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Vien da sé che il turismo attuato senza un criterio di responsabilità e coscienza, privo ciò che di qualsivoglia criterio di sostenibilità, rappresenti un fattore di rischio per culture, ambienti ed economie di molti Paesi. In larga scala e nelle sue applicazioni di massa, il turismo può avere ricadute disastrose a più livelli, e generare situazioni di degrado, inquinamento ed erosione ambientale di cui la cronaca ci riferisce continuamente.

Ma il turismo è pericoloso anche quando non c’è, per esempio in aree tagliate fuori dagli itinerari di massa che tendono letteralmente a scomparire, sia da un punto di vista naturalistico (per assenza di opere di conservazione), che da un punto di vista sociale (con l’abbandono delle aere e dei borghi considerati ‘depressi’).
Per tutti questi motivi è bene sottolineare ancora una volta che il turismo deve sposare la sostenibilità intesa come rispetto dell’ambiente, delle culture locali e delle persone che ne fanno parte.

Ecco perché dal 2014 le BCC collaborano con Federparchi, per tutelare il Patrimonio Ambientale nei principali parchi e aree protette d’Italia, sviluppando iniziative concrete a sostegno del turismo responsabile, dello sviluppo sostenibile e dell’educazione ambientale.

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Parchi e aree protette sono infatti una risorsa per l’ambiente e per l’economia. E con l’utilizzo responsabile delle risorse del territorio si possono creare nuovi posti di lavoro, ad esempio nell’agricoltura, nel turismo e nei beni culturali. I 46 parchi e aree protette sostenute dalle BCC attraverso questa collaborazione svolgono un ruolo fondamentale nella conservazione della biodiversità e degli ecosistemi del nostro Paese. Sono come una grande “banca” in cui beni comuni come il territorio, l’acqua, la biodiversità si generano e rigenerano, e acquistano un formidabile valore economico.

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